Il segmento testuale Congresso di Torino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 41
Brano: [...]formazione di un blocco operaiocontadino, basato sull’alleanza tra i partiti di sinistra e il movimento cattolico, caldeggiato allora da Antonio Gramsci e, con alcune incertezze ed esitazioni, dalla maggioranza del nuovo partito comunista sorto dalla scissione di Livorno il 21.1.1921.
Anche per questo, pur dopo la crisi della cosiddetta « collaborazione condizionata » con i fascisti e l’estromissione dei ministri popolari dal governo (dopo il Congresso di Torino dell’aprile 1923), e mentre si intensificavano in tutto il paese le distruzioni delle associazioni sindacali e politiche dei cattolici (si ricordi la uccisione di don Minzoni, arciprete di Argenta, in Romagna, ordinata da Italo Balbo il 23.8.1923), fu tra quelli che spinsero il Gruppo parlamentare del Partito Popolare a riconfermare la fiducia a Mussolini, nell’estate 1923, e ad astenersi nella votazione decisiva sulla legge elettorale « truffa » che prese il nome di Acerbo (antesignana della non meno famigerata « legge mag
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 178
Brano: [...]ffragio popolare che lo introdusse appena trentenne nella Camera dei deputati; nella quale rimase regolarmente confermato anche nelle successive elezioni, sempre come esponente del partito sturziano e rappresentante delle popolazioni della Bassa marchigiana.
Contro il fascismo
Di fronte alla politica mussoliniana non pare che U. Tupini abbia mai avuto momenti di incertezza nel coglierne le componenti antidemocratiche; e ciò anche prima del Congresso di Torino nel quale, com’è noto, il P.P.I. si dissociava da ogni forma di “collaborazionismo”. Col gruppo “popolare” aderì poi alla secessione aventiniana (v. Aventino) — cui dedicherà un acuto saggio politico — scontando tale decisione di lì a poco con l’annullamento del mandato parlamentare da parte del Governo fascista ed in seguito con l’arresto per atti compiuti contro il regime di Mussolini. Prosciolto in tribunale da tali accuse, ritornò al suo lavoro di avvocato e all’associazionismo cattolico secondo le forme allora tollerate. Qui ebbe modo di mantenere prudentemente i contatti con alcuni ex p[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 711
Brano: [...] sforzo di difesa, e dove non han più valore gli ordinamenti politici fa ricorso alle armi. È un prodotto dell’istinto di conservazione contro la propaganda bolscevica, che aveva morfizzato la democrazia e i suoi istituti, e non può che sbocciare verso una nuova forma di liberalismo conservatore, antisocialista, antidemocratico ». [Crisi e rinnovamento dello Stato, in L. Sturzo, Il Partito Popolare Italiano, voi. I, Bologna 1956, p. 232).
Dal Congresso di Torino (« il primo congresso antifascista nel quale l’antifascismo sia stato rumorosamente ostentato », lo avrebbe definito un giornale fascista) scaturì una profonda divisione con quei membri del Gruppo parlamentare che, rompendo la disciplina di partito, avrebbero votato a favore della “legge Acerbo” (v.) prima di dar vita alla nuova compagine politica filogovernativa Centro Nazionale. L’attacco violento che i fascisti riservarono a don Sturzo da quel momento in poi [Il Popolo d’Italia lo definì « l’uomo nefasto che vuole mettere le forze rurali cattoliche come un macigno sulla via imperiale asseg[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 315
Brano: [...]rispondendo all'appello di don Luigi Sturzo (v.), organizzò la sezione modenese del Partito popolare italiano [P.P.I.).
Democratico sincero e combattivo antifascista, fu più volte aggredito e manganellato dagli squadristi, anche per il valido impegno profuso aH’interno del suo partito contro i sostenitori della collaborazione "col governo Mussolini. Organizzata la sinistra del movimento, nel dicembre 1922 fondò a Milano il Domani d'Italia. Al Congresso di Torino del P.P.I., nell’aprile 1923, sostenne una dura battaglia contro Tovini, Martire, Mattei, Gèntili e la destra del partito orientata a collaborare col fascismo.
Quando Alcide De Gasperi, allora presidente del Gruppo parlamentare popolare, tentava di giustificare la partecipazione dei popolari, al ministero fascista, il Ferrari non esitò a ribattere che l’azione di quel governo « contrastava con i reali interessi dell’Italia e del suo popolo ».
I fascisti gli saccheggiarono la casa, lo studio e seguitarono ad aggredirlo fino a costringerlo a emigrare; fu in Belgio, poi nel Lussemburgo e i[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 61
Brano: [...]menti è il nostro e vostro dovere verso il paese, diamo assicurazione de! più ampio e sincero appoggio, A. De Gasperi ».
Liquidazione del Partito popolare
Alle elezioni politiche del 1924, condotte con la legge ch'essi stessi avevano contribuito a far approvare, con l’astensione finale dal voto, il numero dei rappresentanti popolari alla Camera si ridusse a 39. Una parte influente dei loro quadri dirigenti, del resto, sin dall'indomani del Congresso di Torino (1923) si erano staccati dal partito per formare il Centro Nazionale di aperta ispirazione clericofascista (Cavazzonif Martire, MatteiGentili tra i de»
Alcide De Gasperi e Stefano Cavazzoni, rispettivamente segretario e presidente del Gruppo parlamentare cattolico, escono dalla sede del Partito Popolare in via Ripetta insieme a don Luigi Sturzo (Roma,
1921)
putati; i conti Grosoli e Santucci tra i senatori). Il tentativo di dar vita a una « sinistra popolare » intorno a Guido Miglioli, esponente delle masse contadine cattoliche del Cremonese, venne ostacolato nel modo più deciso: il [...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Congresso di Torino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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